Un micro test per testare l’efficacia del nofollow
Google ignora totalmente i link con nofollow o attribuisce ad essi una piccola percentuale di rank? In molti continuano a proporre teorie fantascientifiche sul potenziale algoritmico dei link nofollow, per questo ho fatto un piccolo esperimento per valutarne un’aspetto tecnico.
Tutti noi sappiamo che una grande quantità di backlink con anchor text X verso una pagina, la faranno probabilmente posizionare per quella determinata parola chiave, anche se il titolo e il contenuto non contengono minimamente quella keyword.
Il caso più celebre è la SERP di “Clicca qui”.
All’11° posto per la keyword “clicca qui“, per esempio, troviamo il sito rai.tv con una sottopagina:
Ma questo risultato non contiene minimamente le parole Clicca oppure Qui.
Questa pagina si è posizionata perché, se analiziamo i backlink FOLLOW, riceve una grande quantità di link in entrata con quella keyword:
Se i link sono follow e sono numerosi, quindi, è possibile posizionarsi per una keyword che non è presente nell’intero codice HTML della pagina.
Ma se i link fossero tutti nofollow? Se fossero considerati anche minimamente, dovremmo riuscire a posizionarci per una keyword anche se non è presente nel contenuto, giusto?
Voi direte, “clicca qui” è una SERP troppo competitiva per fare questo tipo di test: e allora mi sono inventato una keyword inesistente per avere delle SERP tutte mie!
PROCEDIMENTO DEL TEST:
Valanga di link solo nofollow verso una singola pagina di prova (questa, messa su un nostro sito di test) tutti con lo stesso anchor text: primosfillo gerraliconista
Se cerchiamo su google questa keyphrase, qualche directory si è addirittura indicizzata (io ne vedo una quarantina, ma a memoria i link reali saranno 80-90 tutti uguali)
La pagina del TEST è indicizzata ormai da settimane:
Ma a quanto pare, non esce minimamente in SERP per la keyword “primosfillo gerraliconista” anche se riceve una vagonata di backlink (nofollow) in entrata.
E giusto per stare tranquilli, mettiamo a paragone un site di cosa accade con il sito rai.tv per “clicca qui” e cosa accade con il nostro dominio:
Un altro punto a favore di chi, come me, crede che il nofollow sia 100% ignorato!
Alessandro
Ciao Danilo,
secondo hai ragione solo per metà dicendo che “il nofollow sia 100% ignorato”.
Nel senso che, anche secondo me, viene ignorato da Google per determinare i ranking.
Ma io credo che non venga ignorato dal pinguino, nel senso che un profilo di link naturale deve avere anche link nofollow.
Danilo Petrozzi
Ovviamente quando dico che il nofollow è ignorato al 100% intendo che, secondo me, Google in nessun modo segue algoritmicamente la destinazione del link e passa del rank.
Sul fatto della percentuale follow/nofollow per la naturalità infatti la penso come te!
Pasquale Gangemi
In compenso adesso questa pagina è al primo posto per la keyword “primosfillo gerraliconista” 🙂 Bravo Danilo bell’esperimento!
The Heart of Cinque Terre
Io credo che google costruisca ‘alcuni’ dei suoi muri prendendo le pietre alla canis cazzum.
Voglio dire che a volte sembra che, pur di fornire qualche risultato, alla fine ‘venga costretto’ ad attaccarsi a tutto, e quindi anche ai backlink nofollow …
“piuttost che nient, l’è mej piuttost” dicono al nord …
Valentina
Ciao, ti seguo da quando hai chiuso il blog! Ma c’è talmente tanto materiale da passarci ancora delle buone ore, e cmq sono follower sul tubo! Grande Danilo, ho moltissima stima per te e per la tua capacità di spiegare semplicemente le cose più difficili! Non so se pubblichi ancora commenti, ci terrei a porre una domanda, dopo aver visto su siti autorevoli (o almeno pensavo lo fossero) con il 98% di nofollow mi vengono dei dubbi..Secondo tutti, tanti almeno, un link nofollow da wikipedia vale oro. Io non ho mente matematica, non riesco a capire se c’è la possibilità che l’algoritmo dia valore al nof. solo includendo un insieme di siti xz (wiki, google stesso, national geo…sparo così a caso) che gOOGLE stesso considera autorevolissimi. E’ possibile cio’? Devo smettere di cercare citazioni necessarie in Wiki come un tossico cerca eroina? Tanti complimenti di nuovo Danilo e grazie dell’eventuale risposta.
Danilo
Ciao Valentina, grazie per i complimenti! 🙂
Per quanto riguarda il nofollow e, nello specifico, i siti che google potrebbe considerare attendibili per considerare il nofollow, non credo che sia possibile.
Per fare quello che dici, Google dovrebbe analizzare e scegliere manualmente questo tipo di siti, con un investimento di tempi e risorse incredibile. L’esempio più classico è Wikipedia, ma ci sono decine di migliaia di siti autorevoli che potrebbero tranquillamente essere considerati attendibili, al fine di far valere i loro nofollow come link normali.
Detto questo, il semplice fatto che Google stesso utilizzi il nofollow nei suoi prodotti, mi fa capire che oltre ad averlo consigliato ai webmaster, la stessa Google lo adotta perché lo ritiene utile. Basta pensare ai nofollow sui link nei commenti di YouTube, Google+ e via dicendo. Non credo che Google voglia far passare del rank tramite un nofollow presente su YouTube che punta, mettiamo, a un sito porno, non credi?
Valentina
wow non pensavo rispondessi eheh sei come Mina, al massimo della carriera si ritira nelle segrete stanze! Scherzi a parte, io concordo con te, mi sembra inverosimile che google si sbatta così tanto per dare valore al nofollow, io considererei il link nofollow come un buon link se genera traffico, viceversa è inutile e il tuo test lo dimostra! Grazie per il tempo che hai dedicato a rispondermi! Buon lavoro e butta fuori un videino dai… 😀