Toccare con mano lo “spam puro” secondo Google
Dopo che Google ha rivelato al mondo il modo in cui la search funziona (anche pubblicando per la prima volta le linee guida ufficiali per i quality raters) molti si saranno accorti che, nella pagina dedicata alla lotta allo spam, Google ha inserito un box aggiornato in tempo reale contenente gli ultimi siti bannati per “spam puro”.
Per osservare direttamente il box live basta andare in questa pagina e scrollare leggermente, per osservare i 48 esempi più recenti di siti bannati.
Troviamo siti di phone number spam, droghe e viagra, prestiti, assicurazioni auto, “Cat In the Hat Spam” (ma che diavolo è!?) e molto altro.
E se volessimo toccare con mano questo spam puro così demoniaco?
Lo sfizio ce lo toglie un’affiliata di Search Engine Land, RustyBrick, che ha inserito in questa pagina una slideshow di tutti i 3781 risultati di “spam puro” mostrati da Google, con tanto di data, URL, Title e eventuale Snippet (description).
PS Nella pagina c’è anche un box per vedere se il proprio sito è presente nella lista. Spero che non abbiate bisogno nemmeno di testarlo!
PPS Notate questi diavoli dello spam che fanno addirittura delle copie esatte di Amazon su domini EMD: che cattiveria!
PPPS Sfatiamo anche il mito che Google penalizzi pesantemente piuttosto che bannare le pagine fatte con le proprie piattaforme. Qui un sites.google.com e un blogspot.com
Giuro, ultimo PPPPS Il nuovo futuro dello spam non è l’EMD, ma il MEMD e gli ANMD, ossia:
Multi Exact Match Domains (domini che hanno più keyword al loro interno, giusto per non sbagliare!)
Absolutely No Match Domains (domini in cui, anche volendo, non è letteralmente possibile nessun exact match)
Vincenzo
Ottima l’idea di aumentare la trasparenza, perché i processi interni di google sono fin troppo opachi. Ma a questo punto oltre a mettere alla berlina queste porcherie dovrebbero dire ai webmaster colpiti da penguin dove hanno sbagliato e supportarli passo passo per uscrire dalla penalizzazione.
Danilo Petrozzi
In questo senso Matt Cutts ha annunciato che, nelle email di segnalazione per link innaturali da parte di Webmaster Tools, inseriranno dei link cattivi di esempio (due o tre) per far capire al webmaster quale genere di link è sgradito a Google.
Più in generale, però, anche volendo non possono dirti i motivi esatti per cui sei stato colpito dall’uno o dall’altro aggiornamento: altrimenti tutti gli spammer si adeguerebbero, mantenendo le attività di spam ma con gli accorgimenti tecnici precisi per evitare la penalizzazione, sarebbe il chaos.